Dai confessate. Almeno una volta avete bussato anche voi sull’anguria, magari su più di una, convinti di poter capire se era dolce e succosa come piace a voi. Poi? Com’è finita?
Scegliere l’anguria non è una questione così semplice. Non basta bussare e ascoltare, di certo non vi dirà “Ehi, sono buona e succosa, pronta per essere mangiata”. Ironia a parte, quando si parla di angurie la questione si complica. Se comperi qualche pesca o qualche albicocca non molto dolce, nel peggiore dei casi dopo pochi giorni sono comunque finite. Se invece acquisti l’anguria sbagliata, ti trovi in frigorifero una palla verde da più di 10 kg che difficilmente qualcuno vi aiuterà a finire.
L’anguria è un frutto ideale in questa stagione calda. Povera di calorie e ricca di proprietà nutritive e benefiche, non può mancare in una dieta sana. Recenti studi hanno evidenziato come questo frutto sia in grado di contrastare il colesterolo cattivo. Non solo: favorisce il rilascio di serotonina che aiuta a godere di sonni migliori. Come se non bastasse, è un valido alleato contro i raggi UV.
Vediamo quindi i trucchi del contadino per scegliere l’anguria
Bussare sull’anguria
E’ vero, vi ho presi in giro all’inizio. Il trucco di bussare sull’anguria funziona, ma dovete sapere cosa sentire. Infatti un’anguria matura, al tocco emette un suono sordo.
Guardare la buccia
La buccia dell’anguria può dirvi molto. Deve essere liscia e senza spaccature. Troverete sicuramente una macchia più chiara, ma non significa che non sia matura. E’ il punto in cui era appoggiata a terra.
Il colore deve essere verde scuro e le linee quasi equidistanti e ben definite. Più saranno uniformi, più il gusto sarà dolce. Questo perché sono significative del numero di volte che un’ape ne ha impollinato il fiore.
Curiosità: sapete che con la buccia dell’anguria è possibile preparare un chutney ideale da servire insieme ai formaggi? Lisa Casali lo prepara tagliando la buccia a cubetti (sia la parte bianca che quella verde) e mettendola in padella con cumino, peperoncino, aceto, zucchero e sale. Dopo 40 minuti di cottura lo trasferisce in vasetti sterilizzati, li mette sotto vuoto e lascia riposare per 15 giorni prima di consumarlo. Non male vero?
Guardare la macchia gialla
La macchia che si trova sulla buccia dell’anguria indica il punto in cui poggiava a terra. Deve essere di un bel colore giallo crema. Se bianca o verdastra, significa che è stata raccolta troppo presto e che quindi è immatura.
Stagionalità
Nel scegliere l’anguria, tenete presente che è più facile trovare frutti non maturi all’inizio della stagione, quindi tra maggio e giugno. Potete distinguerli dai peletti rimasti attaccati al peduncolo, addirittura, dalla presenza del fiore. A fine stagione invece tenderanno ad essere asciutte e filamentose.
Il peduncolo
Un peduncolo arricciato indica un’anguria più succosa e dolce, al contrario di quello dritto. Inoltre, se dal peduncolo esce del succo, significa che l’anguria è molto dolce e pronta per essere mangiata.
Soppesarla
E’ vero che oggi esistono in commercio le angurie baby, ideali per non ostruire il frigorifero. Tuttavia se optate per un’anguria tradizionale, soppesatela con le mani. I cocomeri maturi tendono ad avere più acqua e quindi ad essere più pesanti.
Maschio o femmina?
Ebbene sì, come per i finocchi, anche le angurie hanno i generi. Le angurie più ovali sono i maschi e tenderanno ad essere acquose, quelle più tondeggianti sono le femmine e saranno invece più dolci.
5 Ricette originali per servire l’anguria
Perché scegliere un frutto già maturo?
Sicuramente quando acquistate la frutta, ne scegliete qualcuna “indietro” ossia poco matura, in modo che duri qualche giorno in più.
Con l’anguria questo discorso non vale. Nel scegliere l’anguria, acquistate frutti già maturi perché una volta staccata dalla pianta, l’anguria smette di maturare. Non illudetevi quindi che rimanendo in frigorifero o in dispensa, il suo gusto possa migliorare.
Tratto da una storia vera: l’anguria quadrata
Nel 1995 Franco Feroldi trasportava nella sua auto un’anguria che però, a causa delle curve, si spaccò. Da lì gli venne l’idea di realizzare un’anguria con la base piatta, quadrata. Gli esperimenti si protrassero fino al 1997, quando Feroldi mostrò ai suoi amici la prima anguria quadrata. La voce si sparse e in seguito a numerose interviste decise, nel 2000, di presentare il brevetto. Gli venne rifiutato con la motivazione:
“Mancanza di attività inventiva”
Nel 2001 i Giapponesi mostrarono con orgoglio la loro anguria quadrata a tutto il mondo, spacciandola per una loro invenzione.