Dal sapore aromatico e con una tenerezza che si scioglie quasi in bocca, l’Arrosto di maiale è uno dei piatti domenicali per eccellenza. Ma chi l’ha detto che mangiare il maiale sia per forza poco salutare e troppo calorico? In realtà, scegliendo i tagli di carne meno grassi, come la lonza (arista), il lombo o il filetto, si possono ottenere arrosti di maiale leggeri, sani e davvero deliziosi. In questa ricetta prepariamo l’Arrosto di lonza di maiale senza aggiungere grassi. Saranno gli aromi, le spezie, il vino bianco e il brodo a insaporire in modo light la carne. È un piatto perfetto per i pranzi con molte persone ed economico.
Ingredienti per 4 persone
- lonza di maiale: 1 kg
- salvia: 2 foglie
- sale e pepe: q.b
- vino bianco: 1 bicchiere
- rametto di rosmarino: 1
- spicchio d'aglio: 1
- brodo vegetale: q.b
- Preparazione: 20 minuti
- Cottura: 60 minuti
- Totale: 80 minuti
- Calorie: 194 kcal/100 g
Preparazione
Per cucinare l'Arrosto di maiale, iniziare preparando un trito con aglio, rosmarino, salvia e timo.
Prendere la lonza di maiale, tolta dal frigo almeno mezz’ora prima, e legarla con lo spago da cucina (se questa operazione non era già stata fatta dal macellaio).
Praticare un paio di buchi con la lama di un coltello entrando dal lato corto della fesa e arrivando fino al fondo dell'estremità opposta.
Riempire i buchi creati con il trito aromatico, cospargendo poi anche la superficie della fesa con quello avanzato.
Massaggiare la lonza con sale e pepe a piacere.
Adagiare la lonza così preparata in una teglia, possibilmente antiaderente, non molto più grande del pezzo di carne Infornare in forno preriscaldato a 200°C. Lasciarla cuocere ad alta temperatura per 20 minuti, avendo l’accortezza di rigirare l’arrosto un paio di volte.
Trascorsi i primi 20 minuti, bagnare la carne con il vino bianco.
In seguito bagnarla anche con il brodo e abbassare il forno a 150°C.
Lasciate cuocere per altri 40 minuti, girando ogni tanto l’Arrosto di maiale ed eventualmente bagnandolo con altro brodo se il fondo della teglia dovesse asciugarsi troppo.
A fine cottura lasciare riposare l'Arrosto di maiale all'interno della teglia per qualche minuto, dopodiché togliere lo spago con cui è stato legato e servire tagliandolo a fette di circa 2 centimetri.
Accessori
- Un coltello lungo ben affilato
- Una teglia da forno
- Un tagliere
Consigli e suggerimenti
- Nella nostra ricetta abbiamo infornato subito l’Arrosto di maiale, ma è possibile anche realizzare una rosolatura in padella precedentemente. Basta passare circa 10 minuti il rotolo di carne in padella, con un filo d’olio e rigirandolo su tutti i lati. In tal caso fare attenzione a non bucare la carne, altrimenti perderà i suoi succhi. Una volta rosolata, inserirla nella teglia avendo cura di versarvi anche il fondo di cottura.
- La lonza di maiale (una parte dell’arista) si presta perfettamente a questo tipo di preparazione, ma potete utilizzare anche il filetto oppure il lombo, secondo i vostri gusti.
- Come ogni tradizione che si rispetti, l’Arrosto di maiale va servito abbinato alle classiche patate al forno, ma se si vuole variare si può accompagnare ad altra verdura, in padella al forno, a piacere.
Conservazione
L’Arrosto di maiale può essere consumato entro 2 giorni chiudendolo in un contenitore ermetico riposto in frigorifero. È possibile anche la congelazione. In tal caso vi consigliamo di riporre in freezer direttamente le fettine di Arrosto e non il pezzo intero di carne. Sarà più facile scongelarle e potrete porle in forno o in pentola per riscaldarle velocemente.
Storia
Quello che è arrivato fino a oggi riguardo alla storia di questo piatto è una leggenda che vede la preparazione dell’arista di maiale (taglio della schiena di cui fa parte la lonza). I racconti fanno nascere l’invenzione della ricetta dell’Arrosto di maiale a Firenze nel 1439. In questo preciso momento storico si stava svolgendo il Concilio Ecumenico capitanato dal Papa Eugenio IV per cercare di mettere fine al contrasto tra Chiesa Romana e Chiesa di Bisanzio.
In quest’occasione, i cittadini di Firenze vollero preparare un banchetto che avrebbe accolto i vescovi greci con diverse pietanze, tra le quali anche l’Arrosto di maiale e in particolare l’aringa. Si narra che uno di questi cardinali, una volta assaggiato l’Arrosto di aringa avrebbe esclamato con enfasi il termine ‘àristos!’ (che significa ‘il migliore’). I fiorentini presenti, non conoscendo il greco, pensarono che il vescovo si riferisse al taglio di carne servito: tanto piacque che la parola divenne di uso comune, diventando ‘arista’.