Il platano appartiene al genere Musa, lo stesso delle banane. Basti pensare che in spagnolo la banana si chiama proprio platano. Anche nella forma la ricorda, tuttavia ha dimensioni maggiori e colorazioni diverse a seconda del grado di maturazione. All’interno presenta piccoli semini duri. A differenza delle banane però, viene consumato cotto.
Questo frutto tropicale, se nella forma ricorda la banana, nel sapore ne differisce completamente. A seconda del grado di maturazione è possibile impiegarlo in preparazioni dolci o salate.
Il platano con buccia verde, ancora acerbo, viene consumato fritto o bollito e il suo sapore ricorda quello della patata. E’ inoltre molto ricco di amido e dalla sua essiccazione e successiva macinazione si ricava una farina naturalmente priva di glutine.
Il platano con buccia gialla è ad uno stadio di maturazione avanzato e contiene più zuccheri.
Il platano con buccia nera è al suo massimo grado di maturazione. Viene utilizzato per la preparazione di dolci e dessert.
Il platano è alla base dell’alimentazione delle popolazioni tropicali soprattutto dell’Africa e del Centro-Sud America, in particolare del Venezuela. Proprio per la sua natura amidacea, viene impiegato in sostituzione del pane e della pasta e numerose sono le ricette che lo vedono protagonista, dal dolce al salato.
Platano, proprietà
E’ un’ottima fonte di carboidrati sotto forma di zuccheri naturali e può tranquillamente sostituire pasta e pane. Contiene vitamine del gruppo A e C, fondamentali per la salute di pelle e occhi, oltre a vitamine del gruppo B importanti per il metabolismo. Contiene numerosi sali minerali, tra i quali il potassio, in grado di regolarizzare la pressione sanguigna contrastando il sodio contenuto in altri alimenti.
E’ un frutto mediamente calorico: 122 kCal per 100 g di prodotto, leggermente superiore rispetto alle banane.
Platano, come cucinarlo
Va sempre consumato previa rimozione della buccia. A seconda poi dello stadio di maturazione, si decide se consumarlo cotto (buccia verde) o crudo (buccia gialla o nera).
La ricetta più famosa che è possibile preparare sono le chips di platano.
Sbucciatelo e ricavatene delle fette piuttosto sottili. Friggetele poi in abbondante olio bollente e gustatele come aperitivo o spezzafame. Per questa ricetta sarebbe opportuno usare platani maturi (se li acquistate verdi metteteli in un sacchetto di carta e matureranno velocemente) così che con il caldo dell’olio gli zuccheri si caramellino.
Questo frutto però non si consuma solo fritto. E’ possibile cucinarlo lesso o bollito per dar vita a ricette davvero golose, dai sapori tropicali come l’Eto, un piatto tipico del Ghana. Bollito viene mescolato a pasta di arachidi, pepe, cipolla e olio di palma, servito con avocado e solitamente accompagnato a carne di maiale.
Simile alla nostra lasagna è il Pinon dove le sfoglie di pasta vengono sostituite da fette di platano poco mature.
Non mancano poi i dolci, primo tra tutti il platano caramellato.
Platano, dove trovarlo
Oltre che nel suo luogo natio, è possibile trovarlo in Italia in alcuni negozi etnici particolarmente forniti oppure negli store on line di frutta e verdura.
Curiosità
Con le sue foglie è possibile ricavare tramite intreccio stuoie e borse. Con quelle più sottili e giovani si preparano invece delle cartine per le sigarette. Dalle foglie più maure, si ricava una fibra preziosa detta Canapa di Manila. In loco, le foglie più grandi sono utilizzate come piatti per servire i cibi.
In alcune zone dell’Africa, con il platano viene preparata una bevanda energizzante.