I friggitelli sono una varietà di peperone diffusa soprattutto nell’Italia meridionale, ma è ormai possibile trovarli in tutta la penisola. Di forma allungata, lunghi circa 4-5 centimetri., sono conosciuti anche con i nomi di peperoni friarielli o peperoncini verdi, e si distinguono per il sapore dolce e succosissimo, con un retrogusto leggermente amarognolo. I friggitelli accompagnano piatti di carne bianca e rossa, piatti di pesce, ma anche mozzarella e formaggi a pasta molle, come lo stracchino. Sono perfetti anche come condimento per un delizioso piatto di pasta o come farcitura per pizze, ma possono essere gustati anche su delle semplici fette di pane leggermente abbrustolite. Gli usi dei friggitelli sono pressoché infiniti, perché sono verdure che stanno bene praticamente con tutto! Vediamo insieme come preparare i friggitelli in padella e scopriamo anche qualche gustosa variante!
Ingredienti per 2
- Friggitelli: 300 g
- Aglio: 1 spicchio
- Olio Evo: q.b
- Sale fino: q.b
- Preparazione: 5 minuti
- Cottura: 20 minuti
- Totale: 25 minuti
- Calorie: 30 Kcal/100 g
Preparazione
Per preparare i nostri friggitelli occorre, innanzitutto, lavarli abbondantemente sotto l’acqua corrente e asciugarli accuratamente.
In una padella ampia e dai bordi alti versate circa due o tre cucchiai di olio extravergine d’oliva, unite lo spicchio d’aglio sbucciato e fatelo rosolare per circa 3 minuti a fiamma media.
Aggiungete i friggitelli ben asciutti e insaporite con un pizzico di sale.
Coprite la padella con un coperchio, abbassate la fiamma e fate cuocere i friggitelli per circa 20 minuti, girandoli a metà cottura.
Spegnete il fuoco quando i friggitelli saranno appassiti e teneri. Eliminate lo spicchio d’aglio, aggiustate di sale se necessario e servite ben caldi.
Una volta cotti possono essere conservati in frigorifero coperti da pellicola alimentare o in un contenitore, per due giorni al massimo.
Accessori
- Ciotola
- Padella dai bordi alti
Consigli e suggerimenti
La ricetta tradizionale impone di cucinarli interi, con picciolo e semi, sia per conservare meglio il sapore, sia perché i friggitelli vengono di solito mangiati con le mani, tenendoli per il picciolo. Tuttavia, se non vi piacciono i semi, potete tagliare i friggitelli a metà e rimuoverli: il gusto sarà ugualmente delizioso!
Asciugare i friggitelli è un passaggio importantissimo perché, se messi in padella ancora gocciolanti, potrebbero far schizzare l’olio e causarvi qualche problema!
Se gradite, a metà cottura, potete aggiungere cinque o sei pomodorini datterini o Pachino, che renderanno ancora più dolci i friggitelli e rilasceranno un gustosissimo sughetto da raccogliere con il pane.
Se amate i sapori forti, aggiungete all’olio un mezzo peperoncino piccante essiccato! I friggitelli sono molto dolci e il contrasto sarà delizioso. In alternativa, aggiungete all’olio una o due acciughe sott’olio, che renderanno i friggitelli ancora più saporiti.
I friggitelli possono essere cotti anche in forno a 180° per 20 minuti, conditi con olio, sale e aglio schiacciato. Un’alternativa molto gustosa è cuocerli in teglia, al forno, con cipolle, olive nere denocciolate e pomodorini, spolverati di pangrattato.
Come tutti i peperoni, i friggitelli possono essere anche ripieni: per questa variante, eliminate il picciolo e i semi e farciteli con un trito di carne, uova, mollica di pane e parmigiano. Provate anche la variante vegetariana con pomodori secchi, mollica di pane, ricotta, basilico e parmigiano.
Per un gustoso antipasto, abbrustolite in forno o in padella delle fette di pane casareccio, strofinatele con uno spicchio d’aglio e adagiateci i friggitelli appassiti.
Storia
Il nome “friggitelli”, probabilmente, deriva da un modo dialettale di dire “che si frigge”. Infatti, i friarielli sono fritti con abbondante olio fino ad appassirsi. Non devono essere confusi con i friarielli, che invece sono un tipo di verdura a foglia larga anche conosciuti come cime di rapao broccoletti invernali, benché il modo di cucinarli sia quasi lo stesso dei friggitelli.
I friggitelli sono consumati soprattutto in Campania, dove sono chiamati anche peperunciellie’ciumm (perché crescono nei pressi degli argini dei fiumi),ma sono diffusi nelle tradizioni culinarie di tutto il Sud Italiae sono una coltivazione tipica primaverile, anche se al giorno d’oggi è possibile trovarli quasi tutto l’anno.